Ti sei mai chiesta com’era la moda femminile degli anni ’40? Magari prima di una serata di ballo swing… o semplicemente una domenica pomeriggio mentre guardavi un vecchio film. Oggi vorrei parlarti proprio di questo, raccontarti curiosità, farti conoscere alcuni dei protagonisti dell’epoca, quindi… buona lettura.
Gli anni ’40: l’era d’oro dello Swing
Quella che oggi ricordiamo come la big band era dello swing è stato uno dei periodi più fortunati dal punto di vista musicale; nel giro di pochi anni furono decine le personalità che si imposero sui palchi delle maggiori sale da ballo degli Stati Uniti, creando un movimento tutt’oggi indimenticato. Ma è un’epoca che a tutti noi piace ricordare non solo per le canzoni di Benny Goodman e Glenn Miller, né tantomeno per le acrobazie di ballerini come Frankie Manning e Norma Miller.
Gli anni ‘40 furono infatti molto importanti anche dal punto di vista dello stile e della moda: molti celebri stilisti si dichiarano tutt’oggi affascinati dall’atmosfera e dagli abiti di quegli anni, tanto che regolarmente si possono notare le influenze dell’epoca nei capi più ricercati del nostro presente; nelle righe a venire parleremo proprio di quel decennio, andando a ripercorrere la storia della moda nel periodo del massimo splendore del Lindy Hop!
Moda e stile in tempo di guerra: coraggio e innovazione
Lo stile iconico degli anni ‘40 è stato reso affascinante e immortale dalle dive del cinema: Ava Gardner, Rita Hayworth e le femme fatales dei film noir hanno contribuito non poco a renderlo memorabile e a cementarlo nel tempo. Ma per le persone comuni non è stato certo un periodo facile, considerato che la prima metà del decennio è stata occupata da un terribile conflitto: anni di austerità e di sacrifici hanno portato le donne a prendere il posto degli uomini in molti ambiti, costringendo anche il campo della moda ad adeguarsi. Nonostante ciò il settore se l’è cavata egregiamente, riuscendo a reinventarsi con uno stile interessante e innovativo…
Ad esempio, il razionamento delle stoffe e degli abiti hanno influito pesantemente sul vestiario della gente comune; ci si doveva arrangiare con gli abiti forniti dai governi, dove possibile, mentre altrove si riciclavano le stoffe e i vestiti dei militari: il verde oliva e il grigio diventavano colori dei quali fare di necessità virtù. Le calze diventarono merce rara e per questo molte donne si dipingevano le gambe con il thé, disegnandosi poi delle righe lungo le gambe per simulare delle cuciture. La necessità del riciclo aveva fatto diventare una vera e propria moda l’uncinetto, rendendo le donne dell’epoca le stiliste di loro stesse: guanti e piccoli accessori fatti in casa diventavano la norma.
Gli abiti femminili degli anni ‘40, dalle sale da ballo a Dior
Per i motivi sopracitati i temi militari diventavano così parte integrante dei guardaroba di tutti, rendendo i tailleur con le spalle larghe un nuovo standard e accantonando definitivamente i dettagli barocchi del decennio precedente! Anche i pantaloni venivano finalmente sdoganati anche per le donne, considerato che molte di essere avevano iniziato a lavorare in fabbrica ed erano costrette a muoversi in bicicletta. Anche le gonne cambiavano considerevolmente, accorciandosi fino a sfiorare le ginocchia: non certo per comodità, quanto invece per evitare di sprecare prezioso tessuto. Sul finire del decennio nasceva poi il New Look di Christian Dior: proprio nel 1947, infatti, il celebre stilista francese gettava le basi per un nuovo rinnovamento, che nel giro di pochi anni avrebbe trasformato la sobrietà e l’austerità degli anni ‘40 in un lontano ricordo.
Ma come ci si vestiva, quindi, per uscire, divertirsi e andare a ballare lo swing in quel periodo?
Ovviamente le regole austere di cui sopra si allentavano e ci si poteva permettere di rispolverare un bel chemisier intero, abito perfetto per essere il più comode possibile! Nei balli come il Lindy Hop la flessibilità è fondamentale, per cui un vestito lungo e stretto in vita doveva anche essere adeguatamente elastico; chi non ne possedeva uno, generalmente indossava una semplice camicetta abbinata ad una gonna a portafoglio.
Gli accessori avevano a loro volta una certa importanza: proprio nel corso di quegli anni le borse a tracolla diventano popolari, in quanto le si poteva portare senza occupare le mani; chi poteva permetterselo, non di rado sfoggiava borse in pelle di coccodrillo e similari (spesso infatti il cuoio veniva requisito a fini bellici). Anche i cappelli nel corso degli anni ‘40 erano molto indossati ed apprezzati: spesso realizzati in casa, la fantasia era l’unica parola d’ordine ed il tocco di mistero ed eleganza in più veniva conferito da una retina crochet oppure dai bei fiori finti realizzati in stoffa!
Lascia una risposta